La prima fase del progetto YOUTH FOR LOVE è stata caratterizzata da un’indagine qualitativa dei bisogni e delle caratteristiche del contesto scolastico, basato sulla metodologia dei Focus group.

I focus group hanno coinvolto circa 480 studenti provenienti da 12 scuole superiori di 4 paesi europei (Italia, Belgio, Grecia, Romania) e sono stati utilizzati come strumento di indagine qualitativa per raccogliere informazioni sull’argomento e ascoltare le esperienze delle studentesse e degli studenti con la violenza.

I focus group, condotti con gli studenti partecipanti al progetto YOUTH FOR LOVE avevano come obiettivo di:

Comprendere la violenza sperimentata da ragazze e ragazzi, in particolare quella connessa e/o che si è verificata nel contesto scolastico; comprendere più in profondità, la violenza di genere subita, testimoniata e agita da ragazzi e ragazze; analizzare la percezione dell’ambiente scolastico in termini di sicurezza e protezione da eventuali episodi di violenza che possono verificarsi in tale contesto; ipotizzare iniziative, servizi o proposte che consentano alle scuole di prevenire, gestire e risolvere la violenza.

I focus group condotti nelle scuole dei singoli paesi condividono alcune analogie riguardo al tipo di violenza vissuta da ragazzi e ragazze. Gli episodi più comuni sono:

– violenza fisica

– violenza psicologica (violenza verbale, presa in giro e denigrazione)

– molestie e violenza sessuale (per le ragazze)

– bullismo e cyberbullismo.

Le differenze di genere prevalenti sembrerebbero mostrare una maggior esposizione delle ragazze ad episodi di violenza. Per i ragazzi, la violenza fisica è riconosciuta come la loro principale risorsa per la risoluzione dei conflitti. I casi riportati nelle scuole nei diversi paesi confermano che l’uso di violenza fisica, combattimenti, pestaggi, ecc. è presente principalmente tra i coetanei di sesso maschile, anche se ci sono alcuni episodi segnalati dalle ragazze (più frequentemente, come testimoni).

Per quanto riguarda i metodi di intervento della scuola nei casi di violenza, ragazzi e ragazze riferiscono che i conflitti tra pari sono per lo più risolti senza l’intervento degli adulti. Soprattutto per quanto riguarda la violenza fisica che si verifica al di fuori della scuola, gli studenti tendono a non rivolgersi a qualsiasi figura adulta. Gli interventi da parte della scuola si verificano principalmente quando emergono casi di violenza durante le ore scolastiche.

Per quanto riguarda le metodologie e gli strumenti di intervento scolastico, esistono alcune analogie tra i diversi paesi, in particolare l’intervento di insegnanti, direttori scolastici e consigli di classe o di istituto. Nei casi più gravi (soprattutto nei casi di violenza fisica), la scuola attua azioni disciplinari di vario genere, fino all’espulsione degli autori di violenza dal suolo scolastico.

Tuttavia, il rapporto educativo tra insegnanti e alunni consente forme di intervento basato sulla relazione che ragazzi e ragazze apprezzano e considerano efficaci nei casi di violenza perpetrata e subita a scuola, (violenza verbale, psicologica): un discorso individuale, che può o non può precedere il coinvolgimento delle famiglie e di altre istituzioni, è spesso un primo modo di affrontare e indagare i casi di violenza. Tuttavia, secondo gli studenti di sesso maschile e femminile, vi sono pochi insegnanti (generalmente più giovani) in grado di stabilire un rapporto di fiducia con gli alunni.

Sono state rilevate differenze per quanto riguarda le iniziative di contrasto alla violenza di genere e agli stereotipi. In alcuni contesti scolastici (Belgio, Romania), le questioni di genere occupano più spazio nei programmi di studio e nei percorsi di apprendimento disciplinari. In altri paesi (Italia), le iniziative specifiche in materia di genere e di violenza sono per lo più extracurricolari, e in altri ancora (Grecia) sembrano mancare.

Ragazzi e ragazze hanno suggerito, inoltre, numerose soluzioni per gestire e prevenire la violenza (non solo di genere) nella scuola: ad esempio, coinvolgendo figure professionali specializzate e consulenza psicologica come servizi di supporto scolastico; l’importanza strategica del dialogo e della relazione con le/gli insegnanti per favorire un clima di benessere e di fiducia, come base per prevenire episodi violenza nell’ambiente scolastico. Inoltre, molti hanno parlato dell’importanza di lavorare in gruppi tra pari, per incoraggiare una maggiore consapevolezza delle conseguenze delle loro scelte e azioni.

Tutte le informazioni raccolte e analizzate, sono state il punto di partenza per lo sviluppo del programma di intervento scolastico in ciascuno dei 4 paesi europei. La diagnosi scolastica si conferma un utile strumento per poter adattare gli interventi educativi alle esigenze e allo specifico contesto della scuola, evitando di calare dall’alto soluzioni che potrebbero risultare astratte.