YFL– Febbraio 2019 – Aprile 2021

Nel 2009, il Parlamento Europeo ha invitato gli Stati membri ad adottare “misure per prevenire la violenza di genere tra i giovani, prevedendo campagne educative mirate e una migliore cooperazione tra gli stakeholders e i vari ambienti interessati dal fenomeno, come le famiglie, le scuole, lo spazio pubblico e i media”. L’educazione svolge un ruolo chiave nel contrastare le norme sociali negative che influenzano la violenza di genere. Gli adolescenti e le adolescenti hanno meccanismi di autoprotezione più deboli e sono particolarmente vulnerabili a perpetuare e/o essere soggetti a comportamenti violenti. Nonostante il fatto che siano state intraprese iniziative legislative in tutti i paesi membri dell’UE per contrastare violenze e abusi, gli anni dell’adolescenza rimangono sostanzialmente scoperti a causa della mancanza di politiche che si rivolgono al target di età e del fatto che molte delle azioni messe in campo non integrano un’ottica di genere e non considerano i contesti culturali di riferimento.

Nonostante in tutti gli Stati membri dell’UE siano state adottate iniziative legislative per combattere la violenza e gli abusi, gli anni dell’adolescenza rimangono in gran parte scoperti a causa della mancanza di politiche rivolte a questa fascia d’età e del fatto che molte delle azioni messe in atto non integrano una prospettiva di genere e non considerano i contesti culturali di riferimento.
Come confermato da diversi studi e dall’esperienza delle organizzazioni partner, la violenza di genere è causata da stereotipi e pregiudizi, dalla mancanza di educazione sessuale, dalla mancanza di informazioni e di consapevolezza sulle relazioni “sane” e dal fatto che è ampiamente accettato che la violenza di genere sia un fenomeno transgenerazionale, che passa da una generazione all’altra. In questo scenario, il progetto Youth for Love ha sviluppato, implementato e valutato un programma educativo integrato, nelle scuole superiori di 4 Paesi europei (Romania, Italia, Belgio e Grecia), nel corso di 27 mesi, che ha contribuito alla prevenzione e alla lotta contro la violenza di genere nelle scuole tra gli adolescenti e ha fornito supporto e consapevolezza sia agli studenti delle scuole superiori sia ai professionisti dell’educazione riguardo all’esistenza, all’inaccettabilità, alle conseguenze e alle procedure di gestione da applicare.

Il partenariato del progetto comprendeva le seguenti organizzazioni europee: ActionAid Italia (Italia), ActionAid Hellas (Grecia), UC Limburg (Belgio), AFOL-Agenzia Metropolitana per la Formazione, l’Orientamento e il Lavoro (Italia) e CPE – Fundatia Centrul Partenariat Pentru Egalitate (Romania).

I principali obiettivi del progetto e i risultati raggiunti sono stati:

  • Sviluppare strumenti e metodologie educative partecipative e basate sulle evidenze reali per la prevenzione e la gestione di SRGBV in 12 scuole europee.
  • Educare e sensibilizzare 578 studenti delle scuole superiori alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di SGBV, sviluppando conoscenze e abilità attraverso 10 moduli pratici, e coinvolgere altri 900 studenti in attività peer to peer;
  • Sviluppare l’impegno personale di studenti, insegnanti e personale scolastico per rendere inaccettabile qualsiasi tipo di violenza nelle scuole in cui vivono e per conferire a questi gruppi target la capacità di rifiutare gli atti di violenza sessuale e di formalizzare le relative denunce (TOT 903 studenti impegnati in attività peer to peer);
  • Informare e formare 139 professionisti dell’istruzione in merito alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di SGBV che si verificano nelle scuole e che hanno un impatto sugli studenti delle scuole superiori.
  • Portare la SRGBV, soprattutto quella che colpisce gli adolescenti, all’attenzione di 3,9 milioni di persone, in particolare i giovani, attraverso un webgame, con un focus sulle conseguenze, sulle cause di genere della violenza e sui diritti di chi subisce violenza.

Y4L2 – Maggio 2021 – Aprile 2023

L’OMS riconosce la violenza giovanile come un importante problema di salute pubblica. La violenza giovanile può assumere molte forme, tra cui fisica, verbale, psicologica e sessuale. Il rapporto 2018 dell’UNICEF “Una lezione quotidiana: #ENDviolence in Schools” mostra come la metà degli studenti di età compresa tra 13 e 15 anni abbia subito atti di bullismo o di violenza fisica.

La Strategia europea integrata sui diritti dei minori 2016-2021 ha identificato la prevenzione della violenza come uno dei cinque ambiti di azione prioritari per garantire la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia. La ricerca mostra come esistano numerosi fattori di rischio fortemente associati alla violenza giovanile che possono verificarsi a più livelli: a livello individuale (es. fattori di personalità e comportamentali), a livello familiare e ristretta cerchia affettiva (es. influenza negativa dei pari, mancanza di legami sociali, relazioni genitori-figli, comportamenti antisociali dei genitori ecc.) e a livello comunitario e sociale (es. bassa coesione sociale, disuguaglianza, insicurezza, genere e norme culturali)
(Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, OMS, 2015).

Come per i fattori di rischio, anche i fattori di protezione e tutela possono essere ricercati in diversi ambiti per ridurre la probabilità di violenza giovanile. Sulla base di queste evidenze e dei risultati tratti dal progetto precedente, “Youth 4 Love 2” promuoverà l’adozione di un approccio globale e multilaterale che coinvolga attori che in genere non cooperano tra loro come i e le giovani, i genitori, i professionisti del settore dell’istruzione (scuola e comunità), associazioni, rappresentati dei servizi privati (settore privato e terziario), servizi pubblici e autorità (settore pubblico) a livello locale, nazionale e comunitario. Questo approccio riconosce come le scuole siano attori importanti nella costituzione di un’azione utile a ridurre e prevenire la violenza tra pari perché sono in grado di coinvolgere più giovani contemporaneamente. Tuttavia gli interventi scolastici devono essere integrati da iniziative più ampie di prevenzione della violenza che siano condotte a livello comunitario così da poter affrontare anche i fattori di rischio che derivano da ambiti esterni a quello scolastico. Il processo di tale impegno comunitario parte dall’ambiente di chi gravita attorno al mondo scolastico (giovani, insegnanti, famiglie e associazioni di comunità) per costruire una più ampia collaborazione e cooperazione e sostenere politiche più efficaci da attuare con le autorità e gli organi decisionali.

L’obiettivo generale del progetto è quello di prevenire, individuare e affrontare la violenza tra gli adolescenti (14-18 anni) in 5 comunità di 4 paesi europei (Italia, Belgio, Grecia e Romania). Per raggiungere l’obiettivo generale l’azione promuoverà l’adozione di comportamenti positivi per prevenire e affrontare la violenza tra pari tra i seguenti gruppi target: giovani, famiglie, professionisti dell’istruzione e membri della comunità in generale. I membri della comunità, comprese le persone, le famiglie, le scuole, le ONG/associazioni, le autorità locali saranno coinvolti in iniziative di gruppo sviluppate e guidate dai giovani per prevenire e affrontare la violenza tra pari. I cittadini dell’UE, in particolare i giovani, rafforzeranno la loro consapevolezza del tema attraverso attività online e rappresentanti nazionali ed europei, compresi esponenti politici, autorità ed esperti saranno coinvolti in attività di sensibilizzazione per promuovere miglioramenti e cambiamenti delle politiche adottate.

In sintesi, a livello europeo il progetto coinvolgerà:

  • 400 studenti, 190 tra insegnanti e personale scolastico, e 50 genitori/tutor (istruzione superiore) per affrontare la violenza tra pari adottando strategie utili al coinvolgimento di tutto l’ambiente scolastico.
  • 100 studenti, 200 giovani, 25 genitori, 10 autorità locali e 40 attori locali (OSC, professionisti della protezione dei minori, esperti della parità di genere) per affrontare la violenza tra pari implementando iniziative locali e comunitarie.
  • 1,5 milioni di persone coinvolte attraverso iniziative online volte ad affrontare la violenza tra pari grazie ad una campagna che sarà diffusa a livello europeo e un gioco web.
  • 3 responsabili politici dell’UE e 12 nazionali, 20 soggetti nazionali (OSC, professionisti della protezione dei minori, esperti in materia di parità di genere), 40 insegnanti, 12 giovani e 10 genitori con attività di advocacy che si batteranno per influenzare dei cambiamenti sostanziali nelle politiche legate alla violenza tra pari.

Il progetto è composto dalle seguenti organizzazioni europee: ActionAid Italia (Italia), ActionAid Hellas (Grecia), UC Limburg (Belgio), AFOL Metropolitana (Italia) e Fundatia Centrul Partenariat Pentru Egalitate (Romania).